La salute mentale dei giovani universitari è stato uno dei temi principali affrontati durante il 2022 dall’Università Statale di Milano.
Infatti, nell’anno appena passato, si è svolto il Convegno “Uscire dal Disagio: l’Ateneo e le istituzioni del territorio a supporto della salute e del benessere psicologico della popolazione studentesca”, che ha visto coinvolti, insieme a UNIMI, il Comune di Milano, la Regione Lombardia, l’Ufficio Scolastico Regionale e le istituzioni territoriali dedicate al disagio giovanile.
L’effetto pandemia sulla salute mentale degli studenti universitari
Come era facile da prevedere, il Covid ha avuto un preoccupante effetto sullo stato psicologico dei giovani. Durante il convegno si è evidenziato come nell’ultimo anno sono aumentate del circa 75% le richieste da parte di ragazzi e ragazze di un sostegno psicologico.
Il disagio psico-emotivo evidenziato dalla maggior parte degli studenti durante la pandemia è stato un senso di solitudine e smarrimento, vissuto soprattutto da coloro costretti a rimanere a Milano, senza la possibilità di tornare a casa e senza alcun contatto con il mondo esterno e la comunità universitarie.
Gli studenti che invece hanno avuto modo di tornare alle loro case di origine hanno riscontrato situazioni diverse ma altrettanto disagevoli, derivanti da una convivenza forzata
e con poche possibilità di crearsi un proprio spazio personale, dove poter concentrarsi sullo studio.
Quali sono invece i maggiori disagi psicologici che riscontriamo oggi?
Ancora oggi, i giovani stanno risentendo, a livello psicologico, le conseguenze del covid.
Fortunatamente la maggior parte di loro è consapevole delle difficoltà che sta vivendo e, di conseguenza, è predisposto a cercare aiuto, accettando anche di iniziare un percorso di sostegno.
Le problematiche più frequenti riguardano la gestione di ansia da esame, le difficoltà di ambientamento, il senso di isolamento e i problemi di motivazione.
Tra gli studenti e le studentesse si evidenzia un stato ansioso-depressivo latente.
Un senso di apatia generalizzata, insonnia, irritabilità o letargia, questi i sentimenti più comuni. Parliamo di giovani che, nella normalità, oltre alla vita accademica, avevano una ricca vita sociale fatta di uscite con amici, sport praticati regolarmente e diverse passioni,
ma che oggi fanno fatica a riprendere.
L’Università Statale di Milano aiuta i suoi studenti
A fronte di quanto è emerso durante il convegno, UNIMI ha stabilito una serie di iniziative a sostegno della popolazione studentesca. Oltre ad aver già aumentato da uno a quattro il numero dei consulenti psicoterapeuti, attiverà uno sportello “fragilità” per far fronte all’incremento di casi di fragilità psicologiche emerse in Ateneo.
Inoltre, sono in programma eventi e convegni per sensibilizzare la comunità accademica sul tema del benessere e della salute mentale degli studenti universitari.
Infine, grazie alla rete di collaborazione tra la Statale di Milano ed enti territoriali sarà possibile accedere a percorsi e servizi terapeutici a costi calmierati.
In questa maniera, i giovani sapranno a chi rivolgersi e non saranno soli in questo percorso trovando invece sostegno da parte delle istituzioni che si stanno adoperando per garantire un sistema di aiuto psicologico a chiunque ne dovesse aver bisogno.
Alcuni dati rilevati nell’indagine della Statale sul benessere psicologico
Nel corso del convegno “Uscire dal disagio – l’Ateneo e le istituzioni del territorio a supporto della salute e del benessere psicologico della popolazione studentesca” sono stati presentati i dati dell’indagine effettuata su un campione di oltre 7 mila ragazzi.
Gli è stato chiesto quale fosse il proprio grado di soddisfazione di vita, inteso come valutazione positiva che una persona dà della vita vissuta fino a quel momento, in relazione ai propri criteri individuali (valori, obiettivi, aspettative).
È emerso un livello di soddisfazione medio-basso, infatti quasi il 32% del campione si dichiara insoddisfatto o estremamente insoddisfatto, il 23% leggermente insoddisfatto, il 5% né soddisfatto né insoddisfatto, il 22% leggermente soddisfatto, e circa il 19% soddisfatto o estremamente soddisfatto.
Inoltre, il 62% degli intervistati ritiene che le condizioni economiche abbiano un impatto sulla propria soddisfazione accademica.
Le fonti di preoccupazione principali sono:
i costi degli spostamenti, (26%);
le difficoltà a conciliare studio e lavoro (21%)
- la difficoltà ad ottenere borse di studio e bonus economici (14%).
Infine, il 12% è francamente preoccupato di trovarsi nella situazione di dover abbandonare gli studi a causa della propria situazione economica.
Conclusione
Questa indagine è molto importante per capire le problematiche e le paure che stanno affrontando i giovani in questo periodo storico.
Il benessere psicologico deve essere tutelato quanto il benessere fisico, ed è fondamentale che tutti noi abbiamo l’interesse e la volontà di tutelare la salute mentale degli studenti universitari attraverso azioni concrete, garantendo servizi e sostegni che aiutino a migliorare la qualità di vita di ognuno di loro.